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I trend della formazione online in Italia in un’indagine di Forma

20 Dic

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Quali sono i principali trend della formazione online in Italia? Per cercare di dare una risposta, noi di Forma abbiamo analizzato  l’offerta di corsi FAD pubblicata nell’ultimo anno da enti pubblici e privati di ambito nazionale. Oggi siamo finalmente in grado di svelarvi i risultati, mappati per rivelare i settori in crescita e quelli in declino nell’ambito dell’e-learning. Ve lo anticipiamo: potreste trovare qualche sorpresa…!

– TREND 1: FORMAZIONE PROFESSIONALIZZANTE

L’offerta formativa online si compone per il 60% di corsi di stampo professionalizzante. Il dato, unito alla scarsità di offerta formativa nel settore hobby/tempo libero (il meno presente) rivela una chiara tendenza da parte degli utenti a preferire l’utilitá al divertimento al momento della scelta del corso da seguire. Nella stessa categoria “tempo libero”, l’offerta formativa più rilevante riguarda attività considerate utili come informatica, corsi di lingue e in generale “skills improvement”. Il prezzo medio per un corso di formazione di questo tipo si aggira di solito sui 300 euro per i corsi a pagamento. Diverse offerte formative in questo campo sono però gratuite, spesso offerte da Istituti collegati alle Pubbliche Amministrazioni (province e comuni) con l’obiettivo di colmare alcuni “gap” della popolazione ai fini di un (re)inserimento lavorativo maggiormente qualificato ed in linea con le nuove tendenze del mercato.

– TREND 2: ASSENZA DEL SETTORE COOKING

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Tra le tematiche che compongono l’offerta formativa online, specialmente per i corsi professionalizzanti, la grande assente risulta essere la cucina: registriamo infatti una netta minoranza rispetto ad altri settori                                       ben più avviati (Sanità in primis). L’anomalia del fenomeno, in un momento in cui il tema “food” presenta una compresenza negli ambiti più disparati   (arrivando a contaminare persino la moda), può trovare giustificazione                     nella vasta disponibilità di tutorial gratuiti online, format televisivi o lezioni in presenza, che riescono a colmare abbastanza egregiamente il fabbisogno (in)formativo di quest’area.

– TREND 3: CRESCITA DELL’OFFERTA UNIVERSITARIA 

I corsi online presenti in Italia sono per gran parte indetti da Enti Privati, come associazioni o agenzie, che hanno colto l’opportunità offerta dalla crisi del mercato del lavoro proponendo percorsi formativi brevi o medio-lunghi in grado di assorbire parzialmente la necessità degli “inoccupati” o dei desiderosi di cambiare carriera per acquisire competenze e autonomia in vista di una sempre più diffusa auto-assunzione. La crescita più forte rispetto agli anni passati, tuttavia, è stata registrata dalle Università, sempre più presenti sul web – come avevamo già analizzato qui -, per quanto ancora poco differenziate in merito alle tematiche d’insegnamento. Tra le Università e i privati un terzo attore si sta facendo strada, erodendo fette sempre più consistenti agli attori sopracitati: si tratta degli Istituti, tra scuole paritarie ed Accademie sempre più strutturate come vere e proprie Università.

– TREND 4: PREVALENZA DELLA SANITÁ NELLA FORMAZIONE OBBLIGATORIA

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Nell’ambito della formazione aziendale/obbligatoria il  metodo dell’e-learning risulta essere preferito dal  settore sanitario: già orfani del progetto ECCE, uno dei  pochi “modelli formativi avanzati” creati nel nostro  Paese (e forse chiuso proprio per questo!), infermieri,  fisioterapisti ed operanti in ambito socio-sanitario si  rivolgono al FAD per necessità sostanziali come il poco  tempo a disposizione e i costi da sostenere per la f  formazione sul campo, spesso troppo onerosi se si pensa  che i corsi ECM devono essere svolti per legge ma le  giornate di formazione NON vengono spesso finanziate  ed il tempo impiegato in tale tipo di formazione coincide spesso con “ferie” non pagate.

– TREND 5: L’UTENTE MEDIO É OVER 35

Il segmento più consistente tra coloro che frequentano i corsi online in  Italia risulta essere compreso fra i 35 e i 44 anni di etá, con un livello culturale medio-basso (scuola superiore, per la maggioranza delle  evidenze).                               Non si riscontrano particolari differenze di genere, che invece aumentano vistosamente nella fascia di etá inferiore (24-35), per la maggioranza di sesso maschile.

Siete interessati all’indagine completa? Mandateci un’email a info@fractals.it e vi informeremo su come riceverla!

I viaggi di formazione: un trend in crescita

1 Mar

Entro il 2020, la quota globale di viaggi giovanili di formazione risulterà raddoppiata. E, con essa, anche i ricavi delle industrie connesse. Le previsioni, che arrivano dalla compagnia americana Student Marketing , sono il frutto di rilevazioni provenienti da molteplici realtà del mondo del turismo e della mobilità studentesca internazionale. Viene definito “viaggio giovanile” qualunque tipo di escursione indipendente realizzata da un individuo di età compresa tra i quindici e i trent’anni, motivato non dalla banale ricerca di svago, ma dall’intento di allargare i propri orizzonti educativi, linguistici o professionali. Sono pertanto ascrivibili a questa categoria le gite scolastiche, i campus estivi, le borse di studio LLP Erasmus o Leonardo, le esperienze lavorative all’estero, i viaggi studio organizzati per apprendere o migliorare una lingua straniera, il Volontariato Europeo, gli intercambi culturali, il backpacking e qualsivoglia progetto di Youth Travel Accomodation.

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Soltanto nell’ultimo anno la totalità di questi spostamenti è risultata pari a 207 milioni, venendo a costituire un 20% dell’intero turismo globale. Percentuale che si prevede possa salire fino al 25% in un prossimo futuro. Ben il 40% di tali viaggi è stato inoltre di stampo educativo, confermando la crescita pressoché inarrestabile di un trend che non sembra risentire neanche della crisi economica e che, negli Stati Uniti d’America, appare decisamente trainato dall’educazione secondaria (28,8%).

I dati evidenziano parimenti una crescita senza precedenti del business degli ostelli e Hotel Low Budget, che ha superato quello degli hotel convenzionali, raddoppiando il volume dei ricavi negli ultimi 5 anni. Un dato sorprendente è  quello secondo cui Internet, negli Stati Uniti, non risulta essere molto usato per l’effettiva prenotazione di viaggi e alloggi. acunninghamromegroupcoliseum La rete è fondamentale, secondo gli intervistati, al momento di scegliere la destinazione, e utilissima per i social content che forniscono recensioni e consigli sulle mete. Gli statunitensi, tuttavia, per l’acquisto finale preferiscono ancora affidarsi ai Tour Operator, che di fatto stanno già potenziando la loro offerta per le scuole e per i viaggi di formazione in genere.

Quanto ai trend di comportamento, il giovane viaggiatore tende ad una permanenza nel luogo di arrivo maggiore di  quella di un normale turista: il suo viaggio dura in media 53 giorni circa. Spende inoltre più denaro, e per lo più a beneficio del commercio locale. Per quanto riguarda le località prescelte dai giovani per la propria esperienza formativa all’estero, ecco una top ten 2013 : Uk, Canada e Australia conquistano le prime tre preferenze a livello mondiale, seguite da Olanda e Singapore. L’Italia guadagna un sesto posto nella graduatoria globale, seguono Nuova Zelanda, Francia e USA, con la Germania in ultima posizione.

E in Italia, qual è la situazione? Forma vi propone un questionario con alcune semplici domande che ci aiuteranno a capirlo. Come e quanto viaggiate o avete viaggiato per lavoro o per esigenze di formazione? Raccontatecelo! 

Infografare il proprio CV, l’ultima tendenza del self promotion

15 Feb

L’informazione si fa sempre più visual. Lo dimostrano le previsoni di crescita di piattaforme come Instagram e Pinterest, sulla cui diffusione i social media specialist di tutto il mondo non esitano a scommettere (per un riassunto efficace del quadro che ci aspetta, cliccate qui ). Una buona immagine è in grado di veicolare un concetto in modo veloce e creativo, esercitando peraltro un forte potere di engagement su ogni tipo di community. Ecco perchè entrare in competizione sul mercato lavorativo significa – e, presumibilmente, sempre più significherà – anche dominare il linguaggio visivo.

Oggi si sono moltiplicati i siti che permettono di trasformare i propri CV in originali infografiche, per una presentazione innovativa delle nostre capacità. Eccone alcuni, che abbiamo scelto e provato per voi:

Visualize Me : Immediato ed intuitivo sin dal momento dell’iscrizione, estrapola i dati dal proprio account Linkedin per disporli su timeline grafiche. L’estetica è essenziale, ma efficace. Stili e colori sono assolutamente personalizzabili.

CvGram  : Come visualize.me, questa piattaforma dota il vostro CV di un aspetto grafico accattivante, pur lasciando anche al testo un ruolo di rilievo. Quel che la distingue da altri servizi simili è senza dubbio l’approccio, che potremmo definire quasi “ludico”. Al momento dell’accesso, si richiede per esempio di caratterizzarsi con uno tra i simpatici avatar predefiniti, così da iniziare a tratteggiare la propria personalità. Tra i siti che abbiamo testato, è forse quello con la grafica migliore, e consente un grado di personalizzazione tra i più elevati in assoluto. CvGram funziona come Linkedin (da cui è possibile importare i dati), consentendo di collegare il proprio profilo a quello di altri utenti. In alternativa, è possibile condividerlo facilmente su qualunque tipo di social network o sito.

Uno screenshot da Cvgram

Uno screenshot da Cvgram

Re.vu   : Molto simile a CvGram, ma con un aspetto più serioso e un maggior numero di infografiche create per singolo utente. La necessità di registrarsi (seppur gratuitamente) al sito per utilizzarne i servizi crea, tuttavia, un ostacolo maggiore rispetto all’immediatezza di utilizzo di Visualize.me e CvGram. Nel primo caso, infatti, la registrazione viene richiesta soltanto dopo aver importato i dati da Linkedin e aver pre-visualizzato le infografiche create, mentre nel secondo non é richiesta affatto. Anche su Re.Vu le informazioni professionali possono essere esportare da LinkedIn,oltre che direttamente inserite.

Vizify   : Biografia grafica, più che C.V. Grafico, raccoglie i dati di tutti i social network usati per offrire un efficace riassunto visual della propria intera attività online. In assoluto tra i più completi e utili per chi si occupa di social media, ma forse meno applicabile a tutti gli altri tipi di professione. Svela anche curiositá interessanti in merito alle parole piú usate online, il “top follower” su Twitter, etc. Un po’ laboriosa la metodologia di accesso: immediato se si condivide il link del sito su facebook o twitter, richiede inviti e lunghi processi d’attesa se non lo si fa.

 

Schermata di accesso di Vizify

 

ResumUP : Va ben al di là della semplice sintesi visiva del curriculum, offrendo all’utente una marcia in più rispetto a tutte le piattaforme simili. Oltre a creare un’infografica della propria carriera e delle proprie competenze, infatti, ResumUp consente di specificare il proprio obiettivo professionale, per poi spiegare– in ulteriori infografiche – quali competenze é necessario acquisire e con quali persone bisognerebbe entrare in contatto per raggiungerlo nel minor tempo possibile. Per farlo sfrutta i dati di LinkedIn o Facebook.


Tutorial di ResumUP

VisualCV  : Crea un tipo di Curriculum più classico, ancora principalmente testuale, che però consente l’integrazione a margine di video, foto e materiali multimediali di ogni sorta, per un compendio informativo a 360 gradi. Interessanti gli esempi di C.V. presenti sul sito, divisi per categorie professionali.

Esempi di C.V divisi per categoria su VisualCV

E voi cosa ne pensate? Preferite il curriculum in versione classica, il vostro profilo aggiornato sui social network professionali come Linkedin o avete ideato delle soluzioni creative e personali in alternativa? Raccontatecelo!