Archivio | ottobre, 2013

Shareurope: il social network italiano per chi viaggia in Europa

25 Ott

Si chiama SharEurope ed è un nuovissimo social network, tutto italiano, nato per condividere le esperienze di studio o di lavoro all’estero. A crearlo è stato il team di ScambiEuropei, famoso sito dedicato alla mobilità giovanile in Europa che, proponendo offerte di lavoro, stage e volontariato fuori dai nostri confini, vanta quasi 87.000 fan su Facebook.

Con iscrizione gratuita, Shareurope permette la creazione di un profilo personale da cui condividere i ricordi e le emozioni di un soggiorno fatto in un altro Paese europeo. Allo stesso modo, si possono consultare le esperienze di altri “viaggiatori” e rispondere ai loro dubbi o curiosità con consigli pratici derivati dal proprio vissuto. Inoltre, il network mette a disposizione di chi è in partenza informazioni utili ai fini della ricerca di un alloggio o di un lavoro, e offre dritte sulla qualità di vita e le opzioni per il divertimento e il tempo libero per ciascuna destinazione.

Shareurope

L’homepage presenta un’interfaccia intuitiva, divisa in due sezioni:  Racconta la tua Europa e Leggi le esperienze. La prima richiede la compilazione di un questionario con i propri dati personali e la valutazione dell’esperienza fatta all’estero. “Racconta la tua Europa”, reindirizza, invece, ad una mappa interattiva del Continente. Cliccando sul Paese a cui si è interessati, appare una lista delle città per cui è possibile consultare informazioni e commenti di chi ci è già stato. Per ogni destinazione, la voce “esperienze”, preceduta da una breve descrizione del luogo, raccoglie i racconti pubblicati dai viaggiatori; La sezione “info e consigli” è riservata alle informazioni pratiche per la ricerca di un alloggio, lo studio della lingua, i modi migliori per spostarsi e le pratiche burocratiche da sbrigare; il “Forum”, infine, mette viaggiatori ed aspiranti tali in diretto contatto, così da scambiarsi consigli e pareri. Fino ad ora, le esperienze condivise sul social network sono 337, e si prevede un aumento per il prossimo futuro.

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Al momento Shareurope esiste solo in lingua italiana, ma è in programma l’espansione del progetto in diversi paesi europei, con la traduzione delle pagine in lingua spagnola, francese e inglese. Si sta già lavorando, inoltre, ad una partnership con gli enti dedicati alla mobilità europea all’interno delle Università italiane, così da raccogliere le testimonianze dei ragazzi e ospitare all’interno del sito la prima banca dati completa di valutazione post-Erasmus.

E voi, avete mai vissuto all’estero per studio o per lavoro? Che siti avete usato per chiarire i vostri dubbi prima di partire? Raccontateci le vostre esperienze!

Editouch: il tablet per bambini dislessici

18 Ott

Oggi vogliamo parlarvi di un progetto innovativo tutto italiano, che applica le nuove tecnologie al mondo dell’apprendimento. Si tratta di EdiTouch, il primo tablet a supporto dei bisogni educativi speciali dei bambini affetti da dislessia. L’ha sviluppato Marco Iannacone con la consulenza di logopedisti, neuropsichiatri ed insegnanti e ha appena superato – con successo! – una prima fase di sperimentazione in 7 scuole romane. 230 tablet Editouch sono stati, per l’occasione, forniti ad altrettanti bambini dislessici tra i 9 e i 15 anni, per aiutarli nelle attività di studio sia a scuola che a casa.

ASL Roma D e Università di Roma 3 hanno supervisionato l’esperimento per 18 mesi, riscontrando effetti benefici soprattutto sull’impegno e l’autostima dei ragazzi, che hanno trovato i tablet più facili da usare rispetto agli strumenti compensativi tradizionali. Come conseguenza, l’interesse attorno all’iniziativa è cresciuto e non solo i tablet Editouch continueranno ad essere usati tra i banchi di scuola, ma altri istituti hanno chiesto di essere inseriti nel progetto sperimentale.

Ma quali caratteristiche rendono EdiTouch così adeguato all’apprendimento dei bambini affetti da dislessia? Innanzitutto, la tipologia del dispositivo e la piacevole interfaccia di cui è dotato, che propongono una modalità di lavoro in grado di superare la resistenza dei ragazzi, gratificandoli. In questo modo, la motivazione aumenta e con essa il rendimento scolastico. Inoltre, i software integrati nel tablet sono tutti pensati e studiati per le persone affette da Bisogni EducativI Speciali (BES).

Ecco alcuni dei programmi intergrati in Editouch:

– Ebook Reader

Consente di leggere libri scolastici e narrativa scegliendo la dimensione del carattere ed adattando la luminosità al proprio gusto. La presenza di funzionalità text-to-speech permette inoltre di trasformare qualsiasi documento in un libro “parlato”.

– Calcolatrice vocale “Archimede”

Anch’essa dotata di modalità text- to- speech, è in grado di rappresentare il risultato dei calcoli nella modalità in colonna a cui sono abituati i bambini della scuola primaria. Si possono poi rivedere le ultime operazioni svolte in caso di errore o risoluzione di un problema.

– Programma per le mappe mentali “Draw Your Mind”

Dall’interfaccia estremamente intuitiva, consente la creazione e visualizzazione di mappe mentali con la possibilità di inserire immagini ed icone in ogni singolo nodo.

– Vocabolario

Un dizionario semplificato che permette di ricercare il significato di una parola ed ascoltarne la definizione letta ad alta voce. Se non si conosce il significato di una parola presente nella definizione è sufficiente toccarla per aprire la rispettiva definizione.

– Parental Control

Insegnanti e genitori possono decidere in qualunque momento quali applicazioni rendere accessibili al bambino durante lo studio, limitando così le possibili distrazioni.

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“Riteniamo che gli strumenti informatici possano costituire un ausilio importante al metodo integrativo tradizionale”, si legge sul sito di EdiTouch. “Consentendo un semplice accesso e fruizione a risorse multimediali, consentono agli alunni di fissare i concetti affrontati attraverso associazioni visive e animazioni che riproducono il reale contesto di uno specifico argomento.”

Dopo la sperimentazione per le scuole primarie, sarà prodotta anche una seconda versione del tablet rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.

Che ne pensate del progetto? Conoscete altre iniziative italiane pionieristiche nel mondo della tecnologia applicata all’istruzione? Segnalatecele!

Gli “Spotify” dei libri: un nuovo modello di lettura digitale

11 Ott

Lo chiamano lo “Spotify dei libri”. È il nuovo modello di lettura digitale che sta prendendo piede in Europa e nel Mondo, con un numero sempre maggiore di website ed app dedicati. Il funzionamento è simile a quello della nota piattaforma per la fruizione di musica in streaming: sotto pagamento di una quota mensile, l’utente ha accesso ad una quantità illimitata di e-book, che però può leggere soltanto online.

Tra i primi a proporre questo nuovo tipo di servizio è stato Mofibo, lanciato quest’estate in Danimarca. Gli hanno fatto seguito Oyster, nato lo scorso mese di Settembre su iniziativa di una start-up newyorkese e, tra i più recenti, Nubico, appena avviato in Spagna con grande eco mediatica. L’impatto ecologico, la comodità di fruizione in mobilità e la grande varietà di scelta, che si adattano alla domanda di un pubblico di lettori assidui, lasciano prevedere ottime possibilità di crescita per il modello di e-reading online nel prossimo futuro. Ma vediamo più in dettaglio come funzionano e cosa offrono le piattaforme che abbiamo citato.

Mofibo : pensata per i lettori che consumano una grande quantità di libri, la piattaforma ha stretto accordi con i principali editori danesi per la distribuzione di circa il 50% dei best-seller in commercio. Offre un vasto catalogo di volumi tra cui scegliere mediante pagamento di una quota pari a circa 13 euro al mese, e mette a disposizione app per la fruizione sui principali dispositivi mobili.

Screen shot da Mofibo

Screen shot da Mofibo

Oyster : app iOS decisamente user-friendly, Oyster offre l’accesso illimitato a oltre 100mila titoli pubblicati da numerosi editori anglofoni con un costo pari a circa 7,60 euro al mese. Proprio come i servizi a cui ci hanno abituati le piattaforme di streaming musicale, gli utenti si vedranno consigliare libri in base alle loro stesse preferenze o a quelle degli amici, con tanto di recensioni aggiunte. Da segnalare che sulla varietà del catalogo a disposizione hanno pesato, oltre ai fondi di investimento, le numerose donazioni fatte da semplici sostenitori.

Screen shot da Oyster

Screen shot da Oyster

Nubico: Tra i primi ad essere avviati da un colosso come Telefonica anziché da una start-up, Nubico richiede la sottoscrizione di un abbonamento mensile pari ad 8,99 euro, con la possibilità di 30 giorni di prova senza impegno. Basandosi su tecnologia cloud e coinvolgendo gran parte dei principali editori spagnoli, il servizio Premium permette di selezionare gli e-book online per poi leggerli anche senza connessione ad internet, proprio come il servizio omonimo di Spotify. Dal sito della piattaforma è possibile accedere alle app per la lettura su dispositivi mobili e comprare gli e-reader con Nubico già integrato. Tra le altre caratteristiche, segnaliamo la suddivisione per generi dei titoli in catalogo, la sezione “i più letti” e la possibilità di interagire con il testo sottolineandolo o aggiungendoci i propri appunti personali.

Screen shot da Nubico

Screen shot da Nubico

E in Italia? Pensate che un modello di lettura simile potrebbe avere successo anche da noi? Raccontateci le vostre opinioni!

Twigis.it: in Italia il Social Network per bambini

4 Ott

I dati non mentono: l’approccio dei bambini alle nuove tecnologie avviene ormai in sempre più tenera età. Per questo la società israeliana Tweegee ci ha visto lungo, nel 2008, creando un social network pensato apposta per loro. Dopo aver raggiunto oltre 4 milioni di giovanissimi in tutto il mondo, la piattaforma ha in questi ultimi giorni debuttato anche in Italia con la partnership di RCS e il nome di Twigis.

Uno screen shot da Twigis.it

Uno screen shot da Twigis.it

Il social, che si rivolge agli utenti tra i 6 e i 12 anni di età, ha l’obiettivo di offrire loro uno spazio sicuro e controllato in cui esprimere al massimo la propria creatività. Tra le attività possibili, oltre all’interazione con i propri coetanei, ci sono la creazione e la condivisione di fumetti animati e la frequentazione di mondi virtuali in cui si può dialogare con gli altri visitatori tramite chat. I bambini che si iscrivono a Twigis hanno la possibilità di scegliere un’immagine di profilo e vengono dotati di alcune monete virtuali da investire in attività a scelta. Al momento dell’iscrizione, ad ogni utente viene abbinata inoltre una casella di posta elettronica personale che può essere, però, utilizzata solo per scambiarsi messaggi all’interno della community. Si può inoltre partecipare sui blog, e c’è una grande varietà di giochi a disposizione, oltre a una bacheca per commentare con gli amici i primi giorni di scuola.

Ma è la sicurezza ad essere il vero e proprio cavallo di battaglia di Twigis, che assicura i massimi livelli di privacy. Tra le misure adottate ci sono:
Monitoraggio costante dei commenti da parte di moderatori adulti prima che questi appaiano pubblicati sul web;
Controllo dei contenuti e di eventuali tentativi di acquisire i dati dall’esterno;
Policy elevate nella gestione delle informazioni personali per la tutela dei minori;
– Monitoraggio di eventuali anomalie nell’attività degli utenti, con possibilità di sospensione dei profili;
– Stretta collaborazione con la Polizia Postale.

Uno dei mondi virtuali di Twigis.it

Uno dei mondi virtuali di Twigis.it

Il CEO e fondatore di Tweegee, Shay Bloch, ha commentato così il lancio della versione italiana: «Con questa piattaforma intendiamo lanciare un nuovo modo di considerare internet, rivolgendoci a un mercato ancora poco esplorato e dalle grandi potenzialità. Inoltre, riteniamo che la localizzazione dei contenuti e l’attenzione alla cultura locale rappresentino un valore aggiunto per una realtà che, pur avendo un respiro internazionale, intende parlare di tematiche vicine al suo pubblico».

Da dati Audiweb nel 2012, sono stati oltre 2 milioni i bambini collegati a internet e ad oggi sono oltre 4000 i bambini registrati alla versione beta di Twigis.it, che offre quindi una proposta concreta ad una fascia di pubblico in aumento. Ad oggi sono circa un milione le pagine viste sulla piattaforma, con un tasso di crescita mensile del 50%. Ogni utente registrato al social naviga in media circa 19 minuti e visita 80 pagine durante ogni sessione.

E voi, fareste iscrivere vostro figlio a un social network per bambini? Diteci cosa ne pensate!