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SuperTab: l’eroe che insegna il web ai bambini italiani

21 Nov

Questa settimana vogliamo segnalarvi un nuovo interessante progetto tutto Made in Italy: si chiama “Le Avventure di SuperTab,” e ha l’obiettivo di sviluppare una maggior consapevolezza tecnologica nei bambini delle scuole primarie. Leggeteci su Fractals.it! 

 

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8 app per migliorare la produttività

31 Ott

Sullo studio come sul lavoro, la tecnologia può aiutarci ad essere più veloci e produttivi. Abbiamo scovato per voi alcune tra le migliori app per organizzare in modo più efficace le incombenze di ogni giorno e, perchè no? Magari guadagnare un po’ di tempo in più per un aperitivo con gli amici!

1. Timeful – la app che ti ottimizza la routine

App gratuita per iOS, combina le to-do list con le funzionalità di uno smart calendar. Una volta inseriti impegni e routine quotidiane, un sofisticato algoritmo è in grado di analizzare le tue abitudini per fornirti suggerimenti mirati in grado di migliorare la tua gestione del tempo. Ad esempio, può indicarti il miglior momento della giornata in cui portare a termine una determinata attività, o evitarti il sovraccarico di lavoro in giornate concrete. Interessante anche la feature per trackare i progressi nello svolgimento di attività ripetute a cadenza regolare: utile per verificare i propri miglioramenti e l’efficacia della stessa app!

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2. Sunrise – la app per arrivare preparati ai meeting

Anch’essa gratuita, questa app collega il calendario a LinkedIn, permettendoti di consultare facilmente il profilo professionale delle persone che stai andando ad incontrare proprio mentre ti dirigi all’appuntamento: l’ideale per i meeting e i colloqui di lavoro! É disponibile sia per iOS che per Android.

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3. Vesper – la app che ti organizza i pensieri

A chi non è mai capitato di volersi appuntare un’idea mentre si trova in movimento, o è occupato in altre attività? Tool semplice ed elegante, Vesper è perfetto per memorizzare pensieri, idee e cose da fare senza correre il rischio di dimenticarsene. Vi si possono annotare riflessioni al volo e associarle a tag, così da reperirle facilmente in un secondo momento. Il sistema hold-and-drag ne rende, inoltre, intuitivi riordino ed archiviazione.

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4. Slack – la app per gestire la comunicazione con il team

Ecco un tool gratuito che farà la felicità di molti: Slack consente, infatti, di mantenersi in contatto con il team di lavoro senza essere sommersi dalle mail. Funziona come una sorta di chat in cui si possono taggare utenti e creare canali specifici per la gestione di piccoli progetti di squadra. Ogni volta che un utente interviene nella conversazione, una notifica non invasiva viene segnalata in un angolo dello schermo, permettendo a tutti di essere costantemente aggiornati sulle attività e i problemi senza dover interrompere il proprio lavoro. Utile anche per la gestione di attività scolastiche di gruppo.

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5. Clear – la app per le to-do list

Le to-do list sono uno dei modi più semplici per tenere traccia dei compiti da svolgere. Clear permette di crearle in modo intuitivo, dando la possibilità di riorganizzare i to-do, aggiungere nuovi elementi e prendere nota delle attività già svolte semplicemente trascinandole via. È sincronizzato con iCloud e funziona su Mac, iPhone ed iPad.

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6. Mailbox – la app che ti libera dal flusso di mail

Se l’eccesso di mail in arrivo è uno dei vostri principali motivi di stress, questa app fa decisamente al caso vostro. Gratuita e disponibile sia per iOS che per Android, è pensata per aiutarvi a gestire la corrispondenza mantenendo pulita la casella di posta in arrivo. Lavora in tandem con mailbox per Mac e permette di decidere con un solo gesto quando far comparire le singole mail in cima all’inbox: più tardi nell’arco di una stessa giornata, in serata, la settimana prossima, etc. La miglior soluzione per non perdersi nessuna comunicazione, dando priorità alle più urgenti.

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7. Paper by Fifty Three – la app per gli schizzi

Per chi ama gli schemi, per chi svolge una professione creativa o per un approccio più visual allo studio: Paper by Fifty Tree, gratuita, sostituisce l’iPad al classico “album degli schizzi”, consentendo di disegnare bozzetti, grafici ed illustrazioni proprio come sulla carta, per archiviarli poi in diversi album virtuali. Vi sono svariati pennelli e penne virtuali incorporati, ed è disponibile una matita ufficiale in grado di rispondere alla pressione esercitata per produrre un output adeguato. All’interno della app è presente anche un’ecosistema creative commons per chi è in cerca di ispirazione.

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8. GoodReader – la app che legge i file 

Quante volte vi è capitato di rimanere bloccati sul lavoro o sullo studio perchè non riuscivate ad aprire un file? Goodreader elimina l’ostacolo processando velocemente ogni tipo di file direttamente dal vostro iPhone e permettendo di intervenire sui PDF mediante aggiunta di annotazioni, caselle di testo, evidenziazioni o disegni.

9. NotesPlus – la app che sostituisce il quaderno

Se pensate che nessuna tecnologia possa sostituire il fascino della matita sul foglio, questa app vi farà ricredere. NotesPlus, per iOS, permette di disegnare e scrivere sullo schermo grazie ad un sistema che trasforma in automatico la calligrafia in testo. É inoltre possibile unire diversi disegni ed annotazioni semplicemente disegnando un cerchio attorno ad esse. Applicabilissimo sia a scuola che negli ambienti professionali ad alto tasso di creatività.

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E voi, come ve la cavate con l’organizzazione del lavoro? Se avete scoperto qualche app in grado di rendervi più veloci ed efficienti, segnalatecela: saremo felici di provarla!

Impari: la piattaforma di social learning Made in Italy

24 Ott

Questa settimana vogliamo presentarvi un progetto tutto Made in Italy. Si chiama Impari, che nella lingua sarda significa “insieme”, ed è una piattaforma di social learning polifunzionale pensata per produrre oggetti didattici in collaborazione fra studenti e docenti direttamente nel cloud. In più, è ottimizzata per le LIM, Lavagne Interattive Multimediali su cui è possibile scrivere, disegnare e riprodurre filmati.

A creare Impari è stato Luciano Pes, docente di Liceo a Cagliari con un’esperienza trentennale nello sviluppo di programmi software per la didattica. Insieme a Silvano Tagliagambe è stato artefice del progetto Semidas-Scuola digitale della regione Sardegna, che ha portato all’istallazione di una LIM in ogni aula delle scuole sarde, dalla primaria alle superiori.

Ma ecco, in dettaglio, quali sono le funzionalità a nostro avviso più interessanti messe a disposizione da Impari.

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– LIBRI DIGITALI

A partire dall’aggregazione di contenuti già presenti in rete, è possibile realizzare veri e propri manuali per lo studio o l’approfondimento, che rimarranno consultabili anche offline e che potranno essere personalizzati dai lettori. Non solo, ma i libri possono inglobare video e collegamenti a siti web esterni, per un risultato all’insegna della multimedialità.

– APPUNTI

Gli studenti possono prendere appunti dal docente che spiega in classe direttamente sulla piattaforma, e costruire così un booklet in tempo reale.

– ESERCIZI E QUIZ 

Impari dà agli insegnanti la possibilità di creare quiz a scelta multipla per testare il livello di apprendimento degli studenti sugli argomenti trattati a lezione. Inoltre, ogni testo contenuto sulla piattaforma può facilmente essere trasformato in un esercizio interattivo grazie alla possibilità di evidenziare ed intervenire sulle singole parole.

– VIDEOCONFERENZE

Sul sito si può usufruire di un servizio di videoconferenza live mediante il quale i docenti possono realizzare vere e proprie lezioni a distanza in collegamento con i loro allievi, che possono interagire in tempo reale mediante chat testuale, lavagna condivisa, file e screen sharing.

– MAPPE MENTALI E CONCETTUALI

Impari contiene un tool pensato appositamente per la creazione e l’editing di mappe concettuali. Non solo, ma è anche possibile generare mappe mentali in modo automatico a partire dalle voci di wikipedia o editare quelle già fornite per adattarle all’argomento di interesse.

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– SLIDE

All’interno della piattaforma si possono realizzare presentazioni online sui temi più svariati. Le slide possono essere create da zero, mediante copia-incolla di contenuti già presenti in rete oppure generate in modo automatico a partire dagli articoli di Wikipedia.

– MICROBLOGGING

Il servizio di Microblogging è l’aspetto più social di Impari. Ispirato ai meccanismi base di Twitter, consente di seguire professori e/o compagni di classe per leggerne i messaggi ed interagire con loro. Il Microblog consente di condividere immagini, video, pensieri, link oppure segnalare materiale didattico ai propri follower, nonché farsi promotori di iniziative o chiedere aiuto su compiti e argomenti trattati a lezione.

– TIMELINE

Uno strumento particolarmente interessante per lo studio di fatti storici è la funzionalità timeline, che consente di collocare elementi ed oggetti all’interno di una linea immaginaria del tempo.

– FACILITAZIONE PER DISLESSICI

Da notare che Impari permette di convertire facilmente i testi nel font opendixlessic, che ne facilita la lettura da parte dei dislessici grazie ad un colore che, scelto su basi scientifiche, aiuta a distinguere le lettere.

A questo link è disponibile una serie di video-tutorial per imparare ad utilizzare al meglio tutte le funzioni presenti sul sito.

Conoscete una realtà italiana di eccellenza nel mondo dell’education technology? Segnalatecela! Saremo felici di testarla per voi!

One Note Class Notebook: la nuova piattaforma di Microsoft per la scuola

17 Ott

Microsoft ha da poco lanciato OneNote Class Notebook, una piattaforma per insegnanti e studenti che è già stata definita una diretta concorrente di Google Classroom.  Noi di Forma abbiamo voluto dare un’occhiata, e vi spieghiamo come funziona.

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Basata su Office 365 e SharePoint Online, OneNote Class Notebook promette ai docenti un’esperienza di insegnamento più agevole mediante la possibilità di caricare materiale didattico accessibile agli studenti e monitorare in tempo reale lo svolgimento di compiti ed esercizi. Inoltre, l’integrazione della funzione handwriting per tablet rende l’esperienza scolastica digitale più simile a quella tradizionale, oltre a rendere possibile l’esecuzione di attività creative.

La app, gratuita per gli insegnanti con Office365, è organizzata in tre macro-aree:

Student Notebook: “bloc notes” privati dei singoli studenti, su cui sono chiamati a svolgere gli esercizi a loro assegnati. Gli insegnanti possono accedere in ogni momento a ciascuno dei notebook, ma gli studenti non possono vedere quelli dei compagni. La soluzione perfetta per un compito in classe!

Content Library: area in cui gli insegnanti possono caricare il materiale didattico o di approfondimento che vogliono mettere a disposizione degli allievi, i quali possono facilmente accedervi.

Collaboration space: luogo pensato per condividere appunti e materiali e collaborare tra studenti per portare a termine lavori di gruppo.

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E voi, avete già avuto modo di testare One Note Class Notebook? Pensate possa reggere il confronto con Google Classroom? Dateci le vostre opinioni nei commenti!

Da Spotify, la musica per dare il massimo a scuola

10 Ott

Che la musica giusta aiuti a studiare meglio è un dato di fatto. A provarlo ci sono ricerche scientifiche. A metterlo in pratica, perfino qualche app. Anche Spotify, il collosso della musica in streaming, ha voluto aiutare gli studenti con una playlist in grado di aumentarne la produttività. Per realizzarla, la piattaforma si è avvalsa della collaborazione di Emma Kenny, psicologa esperta in salute e benessere dell’infanzia e dell’adolescenza con 18 anni di esperienza nel settore. La sua consulenza ha consentito di estrapolare, tra i 100 brani più ascoltati su Spotify, quelli in grado di mettere gli studenti nel giusto stato mentale in ogni momento della giornata scolastica. Non durante lo studio, quindi, ma nelle pause ricreative che già molti ragazzi occupano con l’ascolto di musica sui loro smartphone. Le scelte si sono basate su ritmi, testi ed impatto emotivo dei brani, che sono stati elencati secondo un criterio cronologico adatto alla routine scolastica. Ma vediamo, in concreto, cosa dovrebbero ascoltare e perchè.

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Prima di andare a scuola

I brani migliori per prepararsi ad affrontare una giornata tra i banchi sono quelli movimentati, con un ritmo uguale o superiore agli ottanta battiti al minuto. Canzoni come Happy di Pharrell Williams o Sing di Ed Sheeran sono, secondo Emma Kenny, ottime opzioni per migliorare l’umore e predisporre la mente all’apprendimento con un atteggiamento positivo.

Intervallo

La playlist di Spotify propone canzoni pop come Lividup di Disclosure o Money On My Mind di Sam Smith per mantenere uno stato d’animo positivo durante la pausa tra le lezioni. Grazie a brani di questo tipo gli studenti più soggetti a stress riescono a rilassarsi mentre la funzione cognitiva risulta genericamente migliorata.

Pranzo

Ascoltare musica rilassante e con cadenza regolare ha l’effetto dimostrato di sciogliere la tensione e modificare l’attività delle onde cerebrali, aumentando la produzione di serotonina ed energia emotiva con benefici simili a quelli prodotti dalla meditazione: l’ideale per svagarsi durante la pausa pranzo. Tra le hit più ascoltate su Spotify, sono state scelte per questo momento della giornata Safe and Sound dei Capital Cities e Revolution 909 dei Daft Punk.

Intervallo pomeridiano

Gli studenti che si trovino a dover affrontare anche lezioni pomeridiane, possono mantenersi energici e concentrati grazie a melodie più ritmate, in grado di preservare la produttività nonostante l’alto numero di ore di studio. Una tecnica che può funzionare anche in ambiente lavorativo! Tra i brani consigliati da Emma Kenny ci sono What I might do di Ben Pearce e Lightning Bolt di Jake Bugg.

Sera

Il sonno è importante ai fini dell’apprendimento ed è stato dimostrato che la musica è in grado di migliorarne la qualità, riducendo ansia e stress. Per questa fase della giornata sono consigliati, quindi, ritmi tra i 50 e gli 80 battiti al minuto, il cui effetto calmante mette il cervello in condizione di ricordare ed imparare nozioni nuove. All Of Me di John Legend e I forget where we were di Ben Howard sono, in questo caso, ottime opzioni.

Per studenti demotivati

Capita a tutti di sentirsi abbattuti e demoralizzati di fronte ad un elevato carico di studi o ad una materia particolarmente ostile. In questi casi, la musica classica e confortante, tra i 60 e i 70 battiti al minuto, può influenzare le nostre emozioni e risollevarci il morale. Consigliato, quindi, l’ascolto di Ludovico Einaudi.

Ecco, a seguire, la playlist completa proposta da Spotify per un maggior rendimento:

 E voi, cosa ascoltate a scuola o sull’ambiente di lavoro? Condividete con noi le playlist che più vi rendono produttivi! 

StudyRoom: la app student-oriented per creare gruppi di studio online

19 Set

Noi di Forma siamo sempre attenti alle novità che uniscono in modo efficace tecnologia ed istruzione. Per questo, ci siamo documentati sui progetti presentati lo scorso 7 Settembre al Tech Crunch Disrupt Hackathon di San Francisco, e ci teniamo a condividere con voi alcuni tra i più interessanti e innovativi.

Uno di essi è senza dubbio StudyRoom,  piattaforma che trasferisce su web il concetto di “gruppo di studio” con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti mediante uno scambio continuo di chiarimenti e nozioni.

Ad Emerson Malca, CEO e co-fondatore del progetto, l’idea è venuta dopo che un amico gli ha chiesto aiuto con i compiti di fisica, rivolgendosi a lui perchè non aveva i numeri di telefono dei suoi compagni di classe. “E’ stato uno shock constatare che la generazione più social e più connessa non è in grado di mettersi in contatto con le persone che vede ogni giorno”, ed è per questo che StudyRoom mira a cambiare le cose.

I fondatori di StudyRoom al Tech Crunch Disrupt Hackathon di San Francisco

I fondatori di StudyRoom al Tech Crunch Disrupt Hackathon di San Francisco

Il portale, strutturato come una sorta di Facebook per studenti, permette ai ragazzi di unirsi alla pagina della loro classe, dove i compagni condividono appunti sulle letture in programma, domande sui compiti per casa, materiale per approfondimenti e aiuti agli esercizi, formano gruppi di studio e si aiutano a vicenda.

Oltre alla pagina della classe c’è anche una pagina della scuola di riferimento, che si configura come una sorta di news feed dove vengono pubblicate le attività relative all’istituto, come eventi, attività sociali, domende degli studenti in merito ai professori, etc.

La differenza tra StudyRoom ed altre piattaforme simili risiede principalmente nel suo essere focalizzata sugli studenti: gli insegnanti non ne sono esclusi, ma non ne sono né protagonisti né destinatari.

 

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Tra le feature da evidenziare c’è la possibilità di rivolgere ai compagni domande in modo anonimo, pensata per chi si imbarazza ad ammettere pubblicamente di non aver capito un determinato argomento o è troppo timido per intervenire ed esporre i propri dubbi durante le lezioni. Inoltre, per gli allievi che avessero bisogno di un aiuto personalizzato, StudyRoom mette a disposizione un servizio di Online Tutoring a pagamento.

Il progetto è stato inizialmente testato in sei università americane e da Gennaio 2014 è una realtà per 100 scuole del Paese. L’obiettivo, dopo la presentazione ufficiale, è ora quello di raggiungere più di 40.000 studenti nei soli Stati Uniti.

E voi, conoscete qualche nuova app o piattaforma web-based focalizzata sul mondo della formazione e volete segnalarcela? Contattateci nei commenti!

 

StudySpots: il website che ti dice dove studiare

12 Set

Studiare può essere più stimolante, se lo fai nella giusta cornice. È uno dei principi chiave di StudySpots, innovativo website presentato lo scorso 7 Settembre al TechCrunch Disrupt Hackathon di S. Francisco: basandosi su tempo atmosferico, vicinanza geografica e stato d’animo del momento, fornisce agli utenti una lista di location in cui recarsi, per rendere al massimo sui libri.

A realizzarlo è stato un team di cinque giovani donne dell’organizzazione no-profit  Girls Who Code. Ad ispirarle, uno studio che ha dimostrato che variare i luoghi di studio rende più produttivi, in quanto il cervello applica automaticamente delle associazioni tra le informazioni acquisite e le sensazioni provate negli ambienti in cui si trova.

Il funzionamento di StudySpots è facile ed intuitivo. Il primo step consiste nell’inserire il codice postale della località d’interesse, che il sito utilizzerà non solo per individuare le location più vicine, ma anche per rilevare il tempo atmosferico ed effettuare, in base ad esso, una prima selezione tra spazi al chiuso e spazi all’aperto. Poi, all’utente verrà chiesto di selezionare il mood del momento tra due possibili opzioni: concentrato e pronto al lavoro oppure svogliato e incline a procastinare (e quindi bisognoso di meno possibilità di distrazione).

Basandosi su questi fattori, StudySpots fornirà quindi un elenco di possibili destinazioni in cui andare a preparare il prossimo esame. Tra essi ci sono biblioteche, parchi e caffetterie.

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E voi, usereste il web per trovare il luogo perfetto in cui studiare? Conoscete una app che svolga una funzione simile anche sul territorio italiano ? Raccontatecelo nei commenti!

Quello che gli insegnanti possono imparare dai programmatori

5 Set

Se pensate che insegnanti e programmatori di software non abbiano niente in comune, noi siamo qui per farvi ricredere! Secondo edsurge.com, popolare website dedicato al mondo dell’edtech, l’applicazione di alcune routine professionali del settore informatico potrebbe rendere visibilmente più efficace l’attività di allievi e docenti tra i banchi di scuola.

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In concreto, parliamo del cosiddetto  “scrum”: framework di sviluppo che i software engineers usano per realizzare in breve tempo prodotti dai più semplici ai più complessi. Alla base della sua gestione ci sono due tipologie chiave di meeting: gli sprint (che si tengono ogni 1/3 settimane) e gli “stand up”, giornalieri. Durante gli sprint si stabiliscono gli obiettivi a lungo termine, il cui raggiungimento o mancato compimento sarà constatato all’appuntamento successivo, con una discussione sui risultati ottenuti e le strategie da modificare.

Gli stand up sono, invece, brief giornalieri di 10/15 minuti ciascuno che servono a tenersi aggiornati sui progressi tra uno sprint e l’altro. Seguono un protocollo fisso, in quanto ogni membro del team è chiamato a condividere tre cose:

1) Azioni fatte ieri
2) Azioni da compiere oggi
3) Ostacoli incontrati nella realizzazione delle azioni

Il processo "scrum" illustrato schematicamente

Il processo scrum illustrato in modo schematico

Applicare quest’approccio garantisce comunicazione costante, focus sui risultati, real- time problem solving e collaborazione reciproca. Ad ogni stand up, infatti, i membri del team condividono le difficoltà che si frappongono tra loro e il raggiungimento degli obiettivi (quelle che i programmatori di software chiamano blockers) in modo che il resto del gruppo possa avanzare consigli o possibili soluzioni.

A livello scolastico, un sistema simile allo scrum può essere adottato con profitto sia dagli insegnanti che dagli studenti.

I primi possono applicarlo in classe: utilizzare sprint e stand up può essere un modo di approcciarsi ai progetti e programmi curriculari aiutando gli allievi a visualizzare i progressi e riflettere su di essi, con un surplus motivazionale. Allo stesso modo, il sistema può essere utilizzato con i colleghi, così da essere in grado di coordinare le attività svolte per un sistema educativo nel complesso più strutturato e multidisciplinare.

Gli studenti, invece, possono pensare all’utilizzo di riunioni a lungo termine e brevi aggiornamenti quotidiani per l’organizzazione di attività quali assemblee di classe, attività sportive, gruppi di studio e lavori o presentazioni di gruppo.

La discussione, inoltre, può anche essere applicata al mondo del web: i meeting fisici possono essere sostituiti o corroborati dalla condivisione di riflessioni, obiettivi, ostacoli e soluzioni su spazi online quali blog, google docs, twitter, etc.

E voi, come gestite o gestireste le attività di gruppo a scuola? Raccontatecelo nei commenti!

5 app per le vacanze da usare anche a scuola

1 Ago

È tempo di vacanze! Per rendere più tecnologico il vostro viaggio, vi consigliamo 5 app da portare con voi in valigia. Tutte gratuite, vi forniranno non solo un modo innovativo per documentare i luoghi che visiterete, ma anche un ottimo pretesto per rendere più divertente l’apprendimento scolastico. Downloadare per credere!

1. Bubbli

App per IOS, consente di creare bolle panoramiche a 360° delle località in cui vi trovate, per consentire ad altri di esplorarle virtualmente assieme a voi. Non solo, ma all’elemento fotografico può essere aggiunto anche quello sonoro, per un’impressione ancora più efficace di tridimensionalità.

Il Gran Canyon immortalato con Bubbli

Il Gran Canyon immortalato con Bubbli

Può essere utilizzata per immortalare gli scenari delle vostre vacanze, ma anche per condividere con genitori e community online una visuale completa della classe e delle sue attività. In entrambi i casi, l’applicazione forse più immediata della app in senso scolastico è lo stimolo ad un esercizio di scrittura descrittiva a partire dalla “bolla” stessa: immaginate che ogni studente ne realizzi una nel corso dell’estate. All’inizio dell’anno accademico, descrivere quelle dei compagni potrebbe dar vita ad un interessante momento di confronto, oltre che di tecnica narrativa.

2. Thinglink 

Tool estremamente versatile, è accessibile anche tramite interfaccia web. Basato sul concetto di realtà aumentata, consente di creare foto, mappe o collage interattivi. Risulta perfetto per indurre gli studenti a raccontare le vacanze estive in modo coinvolgente, utilizzando immagini, video e testi che raccontino storia, cultura e monumenti dei luoghi visitati.

Uno screen shot da thinglink

Uno screen shot da thinglink

Allo stesso modo, la app può essere utilizzata per presentare in modo originale lavori di ricerca su argomenti affrontati durante il programma scolastico, sostituendosi al tradizionale elaborato scritto.

Il sito web Tech Chef 4 u ha raccolto in una board di Pinterest più di 500 brillanti esempi di utilizzo di Thinglink in senso scolastico, cosicchè l’ispirazione sia sempre garantita. Tra essi, segnaliamo il test multimediale sulla guerra civile americana , il racconto dei fatti dell’11 Settembre, e un magazine di focus artistico 

3. Photo Mapo 

App per IOS, utilizza Google Maps per abbinare mappe geografiche a template e foto a scelta che, assieme, contribuiscono a creare delle vere e proprie cartoline virtuali facilmente condivisibili con chiunque. É possibile, inoltre, inserire un breve testo descrittivo.

Un esempio di cartolina realizzata con Photo Mapo

Un esempio di cartolina realizzata con Photo Mapo

Photo Mapo può essere utilizzata per inviare ricordi personalizzati delle vostre vacanze, ma anche per progetti di tipo accademico. Ad esempio, gli studenti possono creare cartoline di luoghi legati a storia o letteratura raccontando nella descrizione dell’immagine i fatti salienti accaduti in quella location. Allo stesso modo, possono essere evidenziate le caratteristiche morfologiche e geografiche di una determinata località per rendere più accattivante lo studio della geografia.

Un esempio di cartolina realizzata con Photo Mapo

Un esempio di cartolina realizzata con Photo Mapo

4. Snapguide 

Piattaforma estremamente intuitiva, accessibile anche da web, permette di greare tutorial e guide multimediali di un viaggio mediante foto, testi e mappe. Ideale per stimolare le capacità scrittorie degli studenti con il racconto delle loro avventure estive e non solo: immaginatelo, ancora una volta, come supporto alternativo per la stesura di elaborati di ricerca ed approfondimento, tesine ed esercizi di comprensione.

Uno screen shot da snap guide

Uno screen shot da snapguide

Ancora una volta, degli utilizzi scolastici di Snapguide è presente una board su Pinterest a cura di TechChef4u, tra cui segnaliamo il tutorial per imparare a fare le divisioni.

5. Tackk 

Consente di realizzare racconti multimediali delle proprie vacanze, facilmente consultabili grazie ad un’interfaccia intuitiva e allo scroll verticale. Perfetto, ancora una volta, come supporto per tesine ed elaborati di ricerca (qui un esempio efficace).

Uno screen shot da Tackk

Uno screen shot da Tackk

E voi, conoscete altre app ad alto potenziale educativo da usare in viaggio? Segnalatecele nei commenti!

Internet rende i bambini più intelligenti

25 Lug

La parola “Internet”, associata all’infanzia, assume quasi sempre connotati negativi. E se vi dicessimo che, invece, rende i bimbi più intelligenti? A diffondere e corroborare questo punto di vista anti-convenzionale c’è un’infografica del popolare website Edudemic, di cui abbiamo voluto sottoporvi i punti fondamentali.

Innanzitutto, la premessa: da uno studio di AVG, collosso dell’internet security, risulta che all’età di due anni il 90% dei bambini ha già una propria storia online ed entro i 5 anni il 50% di loro ha già maneggiato un tablet o altro dispositivo connesso al web. All’età di 7/8 anni, la gran maggioranza usa regolarmente i video games. Tutto ciò influirebbe sulle doti dei più piccoli ma non, come si pensa, in modo negativo.

Ad risultare stimolate dall’approccio alla Rete sono, infatti, capacità cognitive quali memoria , pensiero critico o comprensione, interesse nella lettura, capacità di scrittura e persino socialità. Ecco, in dettaglio, in che modo:

CAPACITA’ COGNITIVE

Memoria: Google sviluppa la memoria transitiva, un concetto elaborato circa una trentina di anni fa per cui le persone si dividono lo sforzo di ricordare certi tipi di informazioni comuni, così da non duplicarle nei loro cervelli. Internet ci consente di avere accesso immediato a tutte quelle nozioni che, nella nostra mente, sono incomplete, andando a riempire le nostre lacune e generando un autentico sistema di sapere condiviso che – di fatto – ci mette continuamente a contatto con altri individui.

– Problem Solving: utilizzando il web, i ragazzi sono spronati a cercare informazioni e soluzioni in autonomia, anziché aspettare l’aiuto di un insegnante o di un tutor. Studi su bambini di 4 o 5 anni hanno dimostrato che l’utilizzo dei computer  è stato in grado di aumentare il loro QI di sei punti nell’arco di 9 mesi.

– Pensiero critico: Cercando informazioni sul web, i ragazzi sono indotti a riconoscere il materiale utile da quello innecessario o poco attendibile, sviluppando la loro capacità di discernere la qualità delle fonti.

– Astrazione: Numerosi giochi e tool presenti online aiutano i ragazzi ad imparare concetti altrimenti astratti di matematica ed altre materie.

– Comprensione: studi hanno dimostrato che i ragazzi con una connessione ad internet in casa ottengono voti migliori.

INTERESSE NELLA LETTURA

– Da una ricerca risulta che il 62% dei ragazzi preferisce un libro di testo vero e proprio alla lettura su internet. Il web viene però utilizzato per saperne di più sull’autore, cercare i libri disponibili presso la biblioteca locale ed ottenere consigli sui prossimi testi da consultare.

– Presentare testi digitali accanto a dizionari tradizionali nelle scuole materne ed elementari migliora inoltre la comprensione fonologica, il vocabolario e l’abilità di lettura degli studenti.

SVILUPPO DELLE CAPACITA’ DI SCRITTURA

– Oggi i ragazzi sono abituati ad esprimere quotidianamente i loro pensieri mediante social network, messaggistica istantanea ed e-mail. Ciò li ha familiarizzati con il linguaggio scritto, rendendoli più veloci nella stesura dei testi e più accurati nella loro composizione. Uno studio dellUniversità di Stanford ha raccolto 877 testi scritti da studenti del primo anno nel 2006 e li ha paragonati a quelli delle “matricole” del 1986, 1930 e 1917. Il risultato è un netto miglioramento nella forma e nella struttura: i testi del 2006 risultano più lunghi, accurati e supportati da documentazioni rispetto a quelli del passato, non abituati alla ricerca di informazioni e alla digitazione online.

SVILUPPO DELLA SOCIALITA’

– L’uso di social network, messaggistica ed e-mail favorisce i rapporti sociali, rendendo più facile anche ai bambini più timidi interfacciarsi ai propri coetanei. Inoltre, il web mette oggi in contatto i ragazzi con persone di altri Paesi e culture, con l’evidente conseguenza di stimolare la loro apertura mentale.

L'infografica del sito Edudemic

L’infografica del sito Edudemic

Cosa pensate delle conclusioni tratte da Edudemic? Siete d’accordo con il punto di vista secondo cui internet beneficia lo sviluppo dei bambini o ritenete, invece, che un approccio alla tecnologia in troppo tenera età sia rischioso? Diteci la vostra nei commenti!